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La storia di Villa La Quiete

L’Abate Belloni, appartenente a nobile famiglia bolognese, fece costruire la Villa dalla fine del ‘600. Immersa nella pace delle colline, con un panorama che arriva fino fine a San Luca, l’Abate fece spianare due colli adiacenti e su questo altopiano collocò l’edificio.

La Villa, esternamente molto semplice, ornata da eleganti balconi in ferro e caratterizzata da una torretta centrale, è stata luogo di riposo e meditazione di mecenati e artisti. All’interno si trovano sale con raffinate pitture murali, opera di diversi artisti bolognesi.

In particolare, si possono ammirare tempere rappresentanti paesaggi e scene di vita agreste degli artisti bolognesi Vincenzo Martinelli e Pietro Fancelli.

All’inizio del Novecento fu acquistata da una nota ed eccentrica soprano di origini ungheresi – Etelka Gerster – che aveva sposato il suo impresario, il medico e giornalista di origine bolognese, Carlo Gardini.

Etelka fondò presso la Villa una scuola di canto, all’epoca assai rinomata, per ragazze che aspiravano alla carriera lirica.

Si narra che le giovani allieve fossero sottoposte a prove canore di grande difficoltà per misurare la potenza della loro voce: mentre la Gerster rimaneva nell’edificio principale, le allieve venivano mandate a cantare a diverse centinaia di metri di distanza in un piccolo edificio chiamato “caffé-house”.

Successivamente la Villa fu acquistata dal famoso neurologo Vincenzo Neri e tuttora appartiene ai discendenti.

Villa La Quiete è stata set di film importanti come “Il Testimone dello sposo” di Pupi Avati e di famosi sceneggiati televisivi come “Enzo Ferrari”. Nel 2016 è stato inoltre girato l’ultimo film della Genoma Films “Nobili Bugie”. Nel 2017 è stata registrata una puntata del commissario Coliandro, fiction di Rai 2.

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